Il sito lisolachenonc'era.it presenta Pino Devita con queste parole:
"Buona parte dei musicisti hanno vissuto a lungo sotto le luci della ribalta altri invece, pur avendo influenzato non certo in maniera marginale l’evoluzione musicale italiana, hanno preferito una carriera, in un certo senso, sottotraccia, dedicandosi alla sperimentazione sonora, allo studio personale, ma soprattutto all’insegnamento, nel senso di trasmissione della conoscenza e della passione per la musica."
Pino Devita, pianista, tastierista, compositore, insegnante, negli anni ‘60 fece parte dei Giganti, per i quali compose la musica della celeberrima Tema, nel decennio successivo fu indimenticato componente dei seminali MAAD, insieme al bassista e chitarrista Attilio Zanchi, al percussionista e vibrafonista Jonathan David Scully, al batterista Joe Castanuela, al sassofonista Renato Rivolta al batterista Beppe Sciuto ed al percussionista David Searcy."
In oltre tre decenni dedicati alla didattica, Pino Devita ha pubblicato tre lavori discografici: il fondamentale "Incoherent Piano", “Danzes” e nel 2017 “Komersiael melody” e si è esibito in numerosi concerti per piano preparato.
Ad Ospedaletto ci proporrà quest'ultimo lavoro, accompagnato alle chitarre dall'ottimo Flavio Terrin.
Flavio Terrin si diploma nel 1994 in chitarra classica, sotto la guida del maestro Angelo Amato e al liceo musicale presso il conservatorio statale di musica B. Marcello di Venezia.
Ha studiato chitarra elettrica inizialmente come autodidatta e poi con il chitarrista Claudio Rudella per approfondire lo studio delle varie tecniche chitarristiche ha seguito dei seminari di chitarra con Maurizio Solieri, Massimo Varini, Marco Di Maggio, Michael Mellner, Steve Vai, Franco Morone, Rick Ruskin, Tommy Emmanuel, Ed Gerhard ecc.
Nel 1997 si perfeziona in chitarra jazz con Valerio Morelli e studia composizione - arrangiamento musicale con Giovanni Unterberger presso l’accademia di musica moderna LIZARD di Fiesole, svolgendo parallelamente un’intensa attività di insegnamento all’Icimus (Istituto civico musicale scledense) e attività concertistica con il trio di chitarre Terrin – Passerelli - Scarpa e con il gruppo TRS.
Dal 1998 al 2007 insegna chitarra elettrica Rock presso l’Accademia LIZARD di Padova; collabora con la rivista “Chitarre”; è autore-collaboratore del manuale “Scuola di chitarra elettrica Blues e Rock” edizioni Lizard-Unterberger BMG-RICORDI.
Dal 2007 al 2009 è responsabile dell’accademia di Padova Modern Music Institute (M.M.I.).
Dopo aver partecipato nel corso della sua carriera a vari concorsi sia come solista che in formazioni cameristiche, ed essersi esibito in concerti in varie località italiane; dopo aver svolto un’intensa attività concertistica con la chitarra eletrica, attualmente si esibisce come solista con la chitarra classica ed acustica, per approfondire le potenzialità della chitarra come strumento duttile alle esigenze dei più diversi gusti musicali.
Ha inciso tre compact disc: ROSACROCE “Mare….senza stagione” (2000) - TERRIN-SOCCAL “Flanis” (2001) - BLU SOUND “Blu sound” (2005)
«Se mai è esistita una colonna sonora alla ricerca del proprio corrispondente nel mondo della pellicola, questo album dei Guano Padano si troverebbe sicuramente in buona compagnia insieme a opere di Fellini, Leone, Jarmusch e Sofia Coppola».
Non servirebbe molto più delle parole di Joey Burns dei Calexico, riferite al primo album della band, per descrivere al meglio il mondo attorno al quale ruota la band di Danilo Gallo (basso), Alessandro “Asso” Stefana (chitarra) e Zeno De Rossi (batteria), questi ultimi in forza anche alla band di Vinicio Capossela.
L’immaginario è ricchissimo di sfumature, proprio come il tramonto di uno di quei film western che i tre tanto amano e che da subito ha fornito lo spunto principale attorno a cui legarsi: ci sono le atmosfere morriconiane dei film di Sergio Leone, ma pure delle decine di pellicole minori che hanno segnato un’irripetibile stagione cinematografica italiana. E poi il rock del deserto, il country, il folk, il jazz trasversale, il blues ovviamente e persino influenze surf.
Il primo omonimo album, uscito prima per l’americana Important Records (ottobre 2009) e in seguito in Italia per Tremoloa (aprile 2010), è uno splendido esempio della classe dei Guano Padano, accompagnati per l’occasione da una serie di ospiti da capogiro: Alessandro Alessandroni (il fischiatore delle indimenticabili colonne sonore morriconiane), Gary Lucas (chitarrista di Jeff Buckley e Captain Beefheart), Chris Speed (al clarinetto, collaboratore di John Zorn etc.) e Bobby Solo, chiamato ad interpretare un vecchio brano di Hank Williams, Ramblin’ Man, con tocco da maestro.
Dopo una lunga serie di riconoscimenti da parte della stampa anche internazionale e un prezioso 45 giri – Tremoloa in collaborazione con Bronson – in cui i Nostri hanno riletto due classici del western come “Ehi, amico… c’è Sabata, hai chiuso!” e “I giorni dell’ira”, i Guano Padano stanno per fare il loro vero e proprio comeback discografico con “2”, semplicissimo titolo dietro cui si cela un altro grande lavoro.
Tra Americana, echi di Medio e di Estremo Oriente, di treni merci notturni che attraversano Nashville e profumi di cucina cajun e abruzzese, “2” è un disco incredibilmente ricco, quasi un album fotografico da sfogliare con passione in attesa di nuove e mai scontate epifanie. Attorno al trio, si sono raccolti di nuovo nomi di primissimo livello come quelli, tra gli altri, di Marc Ribot (John Zorn, Tom Waits etc.), ancora Chris Speed, il poliedrico Mike Patton (che ha incluso proprio Stefana nel suo progetto Mondo Cane), Paolo Botti (alla viola), Vincenzo Vasi (al theremin) e Paul Niehaus dei Lambchop.
Insomma, la diligenza dei Guano Padano e’ in arrivo, trasportando, ancora una volta, merce rara e preziosa…
Intorni non è solo musica, ma quando capita l'occasione di incrociare qualche amico sulla nostra strada, ci fa piacere ospitarlo. Michela di Multiversoteatro di Trento è un'amica di lunga data e questa volta ci porta uno spettacolo dedicato a bambini e famiglie.
INIZIO ORE 17,30
Liberamente tratto da Alice nel paese delle meraviglie.
Regia: Michela Embrìaco
Drammaturgia: Multiversoteatro Costumista: Giusi Campisi Realizzazione costumi: Antonella Vecchi Fotografia e grafica: Pierluigi Cattani Faggion
Con:
Luca Battisti Tania Faes Carmela Guitto Patrizia Zandron
Alice, una bambina vivace e curiosa, si trova su un prato in una bella giornata di primavera, insieme a sua sorella Edith. Alice vorrebbe giocare a re e regine, ma la sorella maggiore è troppo occupata al telefonino con il suo fidanzato. Rimasta sola e triste Alice incontra Cordiglio un coniglio bianco che corre trafelato con un orologio in mano. Incuriosita segue il coniglio e comincia così la sua avventura in un mondo strano e misterioso, collocato tra sogno e realtà, dove tutto è diverso dal mondo a cui è abituata. Seguendo il coniglio bianco, incontrerà una serie di personaggi strampalati, una Regina cattivissima e golosa di marmellata di lamponi perché la rende “giovane bella e buona”, un Bruco molto antipatico e una Cappellaia amante della natura.
Lo spettacolo, ricco di colori e musica, ci racconta con poesia e divertimento la storia di Alice, una bambina che affronta da sola un viaggio in un mondo fantastico pieno di personaggi incredibili e paradossali. È un viaggio alla scoperta di sé stessa. Alice compie delle scelte, affronta paure, supera ostacoli. Poco importano la lunghezza e la complessità del percorso, ciò che conta è la consapevolezza di dover proseguire, con costanza e determinazione.
Riuscirà Alice a sfuggire alle grinfie dei due aiutanti della regina che la accusano di aver rubato la marmellata di lamponi? È stato solo un sogno, oppure esiste davvero questo strano mondo popolato da bizzarri personaggi?
Adatto per un pubblico dai 5 anni in su.
Ad autunno inoltrato riprendiamo gli appuntamenti con la musica e il teatro. Abbiamo voluto chiamare questa iniziativa "INTORNI" per significare che ciò che proporremo rispecchierà in qualche modo le energie artistiche che circondano la nostra piccola realtà di gruppo e di singole persone.
Gli appuntamenti sono resi possibili grazie al sostegno economico della Cassa Rurale Valsugana e Tesino e del BIM Brenta e alla collaborazione del Comune di Ospedaletto e di Egidio Galvan.
Aprirà questa serie il duo COSE DI FAMIGLIA, con GIACOMO e MAURO DA ROS, chitarristi ecclettici di Vittorio Veneto, cresciuti all'ombra del padre Antonio con la passione per la musica corale e la madre Gabriella innamorata della musica lirica. Il progetto alla base di COSE DI FAMIGLIA lo descrivono come una piccola "rivoluzione" con la quale coniugare IDENTITA' attraverso le passioni di famiglia legate non soltanto alla musica, ma anche alla campagna; SEMPLICITA' "perché il modo di mettere in essere queste passioni è quello semplice della comunità di origine, ovvero una famiglia residente nel nord est d'Italia ai piedi delle Dolomiti"; FRATERNITA' "per il legame biologico che naturalmente lega i fratelli Da Ros e che semplicemente si manifesta in una condivisione delle identità."
SCHEDA ARTISTICA
Giacomo e Mauro Da Ros: due fratelli che hanno fatto della musica la loro professione. Il primo voce, basso e grancassa; il secondo chitarrista e cantante.
Da qualche anno collaborano in un percorso musicale comune che prima li ha visti cofondatori del Quartetto Desueto (Band con la quale hanno realizzato tre dischi e suonato sia in Italia che all’estero) e successivamente proporre in chiave elettroacustica una sintesi dei loro percorsi musicali dando vita al progetto “Cose di famiglia”.
Una realtà nata alla fine del 2014 e che si è concretizzata con l’uscita dell’album omonimo nel dicembre 2015. Alla produzione del loro disco hanno contribuito Andrea Fontana e Cristian Rigano (noti per essere da sempre musicisti e collaboratori di Elisa).Il sound proposto dai fratelli Da Ros è riconducibile al movimento New Folk (Mumford & Sons, Jack Savoretti, The Lumineers) ma con influenze che sono difficilmente riassumibili (Rock, Funky, Reggae music e talvolta anche Musica Classica).Entrambi i fratelli cantano, non c’è una voce solista ma un intreccio costante dei due timbri vocali (Simon & Garfunkel sono un'altra delle influenze di questo insolito duetto).
Nel 2016 hanno partecipato al Cantagiro e hanno vinto la categoria “Cantautori” e il premio “Nuovo IMAIE”.
Nel 2017 invece, hanno partecipato e vinto al Festival dell’Adriatico il premio “Alex Baroni”.